Bringing State Institutions back to the Limelight?

Simone Bertoli, Elisa Ticci

(Introduzione redazionale)

Il dispiegarsi della globalizzazione economica è parso per lungo tempo andare di pari passo con la compressione del ruolo dello stato nel processo di sviluppo economico di un paese. Recentemente, la comunità internazionale ha rivolto una crescente attenzione verso paesi dotati di istituzioni statali fragili - o verso degli stati falliti, qual è la Somalia, per ragioni che vanno dalle preoccupazioni relative al sostegno che possono offrire a gruppi terroristici, all'instabilità regionale che questi stati possono creare o al loro mancato sviluppo economico. La pirateria somala nel Golfo di Aden mostra come la fragilità delle istituzioni statali possa minacciare alcuni degli aspetti centrali della globalizzazione, come il commercio internazionale, e rendere rischiosi gli investimenti esteri. I costi economici della fragilità possono spiegare la scelta di dedicare ai paesi fragili il prossimo rapporto annuale della Banca Mondiale, e ha contribuito al riemergere di un interesse più ampio nei confronti del ruolo ricoperto dallo stato. E' possibile che - a partire da questo gruppo di paesi - possa emergere un più generale riconoscimento del ruolo non residuale delle istituzioni statali anche in un contesto globalizzato?