2008 Carlos Calvo (1822-1906)Pablo D. Eiroa Carlos Calvo nacque a Montevideo il 12 febbraio 1822 in una famiglia di alta estrazione sociale. Nonostante i numerosi viaggi del padre, abile commerciante con interessi a Montevideo, Rio de Janeiro, Le Havre, Parigi e Buenos Aires, fu in quest'ultima città che Calvo visse stabilmente a partire dai primi anni di vita e concluse i suoi studi scolastici. Nel 1844 visitò per la prima volta l'Europa, dove rimase alcuni anni per perfezionare la sua educazione. Tuttavia, non esistono documenti che attestino l'effettivo svolgimento da parte di Calvo di studi universitari. La sua vera formazione si sarebbe svolta empiricamente a partire dalla feconda attività diplomatica, grazie anche al sostegno intellettuale di due giuristi: il diplomatico ed internazionalista nordamericano Henry Wheaton, di cui Calvo tradusse in spagnolo l'opera più importante, Histoire du Progrès du Droit des Gens en Europe (Paris 1838); e l'argentino José Barros Pazos, rettore dell'Università di Buenos Aires tra il 1852 e il 1857 e giudice della Corte Suprema argentina tra il 1862 e il 1868. Gli studi di Calvo hanno inoltre trovato fonte d'ispirazione nelle compilazioni documentarie di autori quali lo storico e giornalista italiano Pietro De Angelis e il giurista argentino Valentín Alsina, due volte governatore di Buenos Aires, nel 1852 e tra il 1858 e il 1859, nonché redattore del primo codice penale argentino. Nel febbraio del 1852 Calvo venne nominato vice-console della "Confederación Argentina" a Montevideo. Nel settembre dello stesso anno, dopo la rivoluzione degli uomini politici di Buenos Aires contro il governo della Confederazione, Calvo fu nominato vice-console di Buenos Aires a Montevideo. Successivamente, il 17 gennaio 1853, divenne Commissario Speciale dello Stato di Buenos Aires nella stessa città. La missione di Calvo a Montevideo si concluse nel gennaio 1858, a causa del progressivo deterioramento dei rapporti tra il governo uruguaiano e quello di Buenos Aires. Dopo aver convinto M. Maillefer, delegato per gli affari esteri dell'Imperatore di Francia a Montevideo, a concedergli di sostenere gli interessi dei cittadini di Buenos Aires residenti in quest'ultima città, Calvo fece ritorno nella futura capitale argentina. Il 23 ottobre 1859 l'esercito di Buenos Aires fu sconfitto dalle forze della Confederazione argentina nella battaglia di Cepeda. Con la mediazione del Generale paraguaiano Francisco Solano López, le parti firmarono, l'11 novembre 1859, il c.d. "Patto di San José de Flores". Nonostante la vittoria riportata sul campo dalle forze della Confederazione, il patto di pace si rivelò ampiamente favorevole agli interessi del governo di Buenos Aires, in quanto stabiliva, ad esempio, che Buenos Aires sarebbe stata incorporata alla Repubblica ma avrebbe mantenuto le proprie leggi, la propria classe politica e le proprie istituzioni. In definitiva, Buenos Aires si impegnava ad osservare la legge comune del territorio argentino, ma solo dopo averla esaminata, discussa e autonomamente accettata. Il risultato favorevole per il governo di Buenos Aires nella negoziazione di San José de Flores fu dovuto in gran parte alle straordinarie doti diplomatiche di Calvo, che agì in veste di consigliere e uomo di fiducia del mediatore paraguaiano López. Fu così che, subito dopo la conclusione di tale negoziazione, Calvo ricevette dallo stesso López, fratello dell'allora presidente paraguaiano Carlos A. López, l'offerta di diventare rappresentante diplomatico del Paraguay presso le autorità britanniche e francesi. Calvo accettò e, dopo aver incontrato il presidente del Paraguay ad Asunción nel gennaio 1860, nell'aprile dello stesso anno arrivò a Londra. Incaricato di svolgere una delicatissima mediazione tra Paraguay e Gran Bretagna riguardo ad un complesso conflitto diplomatico tra le due nazioni (il c.d. "caso Canstatt"), Calvo operò in maniera tanto abile da raggiungere una risoluzione positiva agli interessi del Paraguay, guadagnando così una notevole fama in tutta Europa. Prendendo spunto dal proprio diretto coinvolgimento nel "caso Canstatt", Calvo pubblicò Una página de derecho internacional o la América del Sur ante la Ciencia del Derecho de Gentes moderno, Paris 1864, dando inizio ad una produzione letteraria che l'avrebbe consacrato quale figura centrale della storia del diritto internazionale del XIX secolo. Successivamente Calvo fu invitato a far parte di varie istituzioni scientifiche, quali la "Société Géographique", la "Société des économistes", la "Société des amis de la paix" e la "Société pour l'arbitrage entre Nations" di Francia, e la "Real Academia Española de la Historia". Fu ammesso inoltre all'"Académie de Sciences Morales et Politiques de l'Institut de France" quale "Membre correspondant": onorificenza straordinaria, se si tiene conto che prima di lui solo tre americani -Benjamin Franklin, Abraham Lincoln e l'Imperatore Pedro II del Brasile- avevano ottenuto tale riconoscimento. Calvo ottenne in seguito altre cariche onorifiche dalle autorità di Francia, Spagna, Portogallo e Italia. Nel 1868 uscì la prima edizione della sua opera più celebre: El Derecho Internacional Teórico y Práctico de Europa y América (2 voll.). Le edizioni successive di quest'opera uscirono in francese, consentendo una maggiore diffusione delle sue tesi tanto in Europa quanto in America. Insieme a insigni giuristi di varie nazionalità (T.M.C. Asser, Wladimir Besobrasoff, J.C. Bluntschli, David Dudley Field, E. de Laveleye, James Lorimer, P.S. Mancini, G. Moynier, A. Pierantoni, G. Rolin Jaequemyns) fu membro della conferenza internazionale che istituì nel settembre del 1873 a Gand, in Belgio, l'"Institut de Droit International". Obiettivo principale dell'Istituto era la progressiva codificazione del diritto internazionale, ma tra i suoi fini vi erano anche la produzione di pareri su richiesta degli Stati, la diffusione dell'arbitrato come mezzo di soluzione dei conflitti internazionali, lo studio del diritto internazionale pubblico e privato, e la creazione di una "organizzazione giudiziaria mondiale". Nel 1873 Calvo fu membro della delegazione che rappresentò l'Istituto nella Conferenza Internazionale di Bruxelles, convocata dall'"International Code Committee" di New York. Durante i lavori di questa Conferenza, iniziata il 10 ottobre, fu creata la "Association pour la Reforme et la Codification du Droit de Gens", che nel 1895 sarebbe diventata la "International Law Association". Sin dagli ultimi mesi del 1876, Calvo non poté più partecipare attivamente alla vita accademica a causa dei suoi impegni diplomatici. Tuttavia, l'"Institut de Droit International", nella sua XVI sessione tenutasi a Cambridge nel 1895, lo designò "Membre honoraire". Gli ultimi trenta anni della vita di Calvo furono caratterizzati da un'intensa attività politica e diplomatica come rappresentante del governo argentino a Parigi, Vienna, Berlino, San Pietroburgo e presso la Santa Sede. Da rilevare la sua partecipazione alla Conferenza di Berlino, tenutasi tra il 15 novembre 1884 e il 26 febbraio 1885, nella quale furono fissati i principi fondamentali di quello che può chiamarsi "diritto pubblico africano", ovvero i principi normativi applicabili alla navigazione dei fiumi, alla libertà di commercio, all'occupazione dei nuovi territori, alla protezione degli indigeni e all'abolizione della schiavitù all'interno del continente. Calvo difese con successo i diritti storici del Portogallo sulle colonie africane e le sue tesi sulla libera navigazione dei fiumi da parte di tutte le nazioni. Il Ministro degli Affari Esteri del Portogallo, dopo la conferenza, gli rese pubblicamente omaggio nel Parlamento portoghese. Calvo concluse la sua lunga carriera di politico e diplomatico il 18 ottobre 1905, quando il governo argentino accettò le sue dimissioni. Morì il 3 maggio 1906 a Parigi. Pochi mesi dopo i suoi resti furono rimpatriati. Il governo argentino, nell'atto dell'inumazione, gli rese gli onori di Generale, e il suo nome venne successivamente assegnato a una strada del quartiere sud della città di Buenos Aires. L'opera letteraria di Calvo fu indubbiamente la base del suo prestigio come internazionalista. In essa egli difese con tenacia la posizione del continente americano di fronte alle aggressioni militari delle potenze europee, fondate sulla tutela dei diritti dei loro cittadini o sudditi presenti in territorio americano, e finalizzate a preservare i loro investimenti in questo territorio. Calvo sostenne che gli individui residenti in un paese straniero hanno gli stessi diritti dei nazionali, per cui devono assoggettarsi alla giurisdizione dello Stato ospitante. Secondo Calvo, non era ammissibile che gli investitori non assumessero i rischi economici degli investimenti effettuati in terra straniera, pretendendo di essere trattati in modo privilegiato rispetto ai nazionali. Questa tesi, nota come "dottrina Calvo", contribuì alla definizione dell'uguaglianza tra nazionali e stranieri davanti alla legge territoriale, e al conseguente riconoscimento delle repubbliche latinoamericane come nazioni civilizzate e meritevoli dello stesso rispetto che le nazioni europee osservavano tra di loro, a cominciare dalla non ingerenza nella giurisdizione altrui. La dottrina Calvo è alla base della celebre "clausola Calvo", incorporata in diverse convenzioni interamericane (come nel c.d. "Patto di Bogotà" del 1948, all'art. 7) e costituzioni latinoamericane (come nella costituzione boliviana del 1967, all'art. 24, o in quella guatemalteca del 1985, all'art. 98). Secondo questa clausola, gli Stati non hanno né riconoscono in favore degli stranieri altri obblighi o responsabilità di quelle previste dalle loro Costituzioni e leggi in favore dei nazionali. Di conseguenza, i governi, allo scopo di tutelare gli interessi dei propri nazionali, si impegnano a non richiedere protezione diplomatica né a intervenire in altro modo nella giurisdizione di uno Stato straniero, così come a non avviare una controversia di fronte alle giurisdizioni internazionali, tranne nel caso in cui venga negato il regolare accesso ai tribunali locali. Bibliografia primaria
Bibliografia secondaria
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