Tunisia 2011. La rivoluzione del gelsominoJura Gentium
Ben Ali è fuggito. Il presidente, in carica ininterrottamente dal 1987, ha lasciato la Tunisia in seguito alle manifestazioni che nelle ultime settimane hanno attraversato tutto il paese. Non è ancora chiaro come evolverà la situazione politica tunisina, quali saranno le scelte di chi gestisce temporaneamente il potere politico e militare. Le notizie drammatiche che giungono da Tunisi preoccupano e angosciano chi, come noi, auspica che questa transizione avvenga nel rispetto delle istanze democratiche che l'hanno prodotta e senza che sia usata ulteriore violenza. Le donne e gli uomini che per le strade di Tunisi hanno chiesto le dimissioni di Ben Ali e che in questi giorni rivendicano il rinnovamento dell'intera classe politica hanno dimostrato al mondo la forza di cui le società civili arabo-musulmane sono dotate. Le manifestazioni - prima dei lavoratori e dei giovani disoccupati, e poi degli avvocati, dei professori universitari, degli studenti - hanno senza dubbio testimoniato la capacità e la perseveranza delle diverse componenti della società civile tunisina nel coltivare per anni, rischiando ogni volta la censura e la repressione, il sogno di un'alternativa democratica. La speranza è che la fine del regime autoritario di Ben Ali segni l'inizio di una nuova fase, per la Tunisia ma non solo, che veda finalmente protagonisti i cittadini e le cittadine, e non i governi e gli eserciti, siano questi islamisti, laici, autoritari o imposti dagli interessi occidentali. Interventi
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