Islam in Europa/Islam in Italia

a cura di Orsetta Giolo

Copertina del libroIn questa pagina sono raccolti gli interventi di Paolo Branca, Nicola Fiorita e Orsetta Giolo, relatori al seminario organizzato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Firenze il 7 aprile 2009, in discussione del volume Islam in Europa/Islam in Italia. Tra diritto e società, a cura di Alessandro Ferrari, il Mulino, Bologna 2008, pp. 370.

Come scrive Nicola Fiorita:

Dopo alcuni anni in cui si è discusso fin troppo di Islam, questi primi mesi del 2009, così densi di angosce finanziarie e di duelli tra cultura laica e gerarchie cattoliche, sembrano aver cancellato il "problema mussulmano" dall'elenco delle priorità pubbliche. Questa minore attenzione mediatica permette comunque di sganciarsi dalle pressioni dell'attualità e di accostarsi al "tema Islam" con una visione più pacata e più meditata. Il volume curato da Alessandro Ferrari fornisce a chi si voglia cimentare in questa operazione una solidissima base di partenza, non tanto e non solo per le conoscenze e gli approfondimenti che lo connotano ma anche e soprattutto per il modo con cui propone questi elementi al dibattito.
Già nelle primissime pagine del volume viene scandito l'impianto su cui si innestano tutti i contributi che poi si susseguono. Vi è, nitida, l'indicazione di privilegiare nello studio dell'Islam l'interdisciplinarietà, la contaminazione tra saperi e sensibilità, alla ricerca evidentemente di una ricchezza di linguaggio e di metodologia che possa riflettere la ricchezza dell'oggetto studiato. Vi è la condivisibile individuazione dei profili maggiormente problematici dell'Islam che attraversa questi nostri tempi, con la conseguente perimetrazione di tre spazi strategici entro cui far confluire le analisi: la famiglia, la scuola e il problema della rappresentanza, specie nella delicata versione relativa alla scelta e alla formazione degli imam. Vi è, ancora, la consapevolezza che tali profili non possono essere affrontati con lo sguardo miope che si posa solo sulle cose vicine, richiedendo invece una comparazione continua tra le scelte compiute dall'ordinamento giuridico di casa nostra e quelle proprie di altri Stati. E, infine, vi è la richiesta rivolta a tutti gli operatori giuridici, ma principalmente al legislatore, di compiere uno sforzo che consenta di mantenere la questione islamica all'interno di una prospettiva complessiva. Una prospettiva che non può che risultare orientata dai principi costituzionali e che deve accompagnare la riconduzione della regolamentazione dell'Islam nell'alveo del diritto generale, ponendo fine alla tendenza a trattare in forma eccezionale le controversie che riguardino i musulmani e restituendo così assoluta centralità al fondamentale principio di uguaglianza.

Interventi