2005 F. Cardini, Europa e Islam: storia di un malinteso, Laterza, Roma-Bari 2002, pp. 346, ISBN 88-420-6416-5In questo libro, Franco Cardini propone un'attenta analisi storica in cui sono poste in rilievo le varie fasi del confronto tra Islam e Europa, e in particolare la differenza tra la grande civiltà fiorita tra l'VIII e il XIV secolo, anche in Spagna e in Sicilia, dove Cristiani, Ebrei ed Arabi convivevano collaborando, e l'epoca successiva, dove lo spirito di crociata delle nazioni cristiane e l'espansionismo dell'Impero Ottomano portarono a conflitti sanguinosi, dovuti a ragioni di predominio "rivestite" di motivazioni religiose. Come sottolinea l'autore, manca volutamente nella presente trattazione - nonostante i molti riferimenti rintracciabili nel testo - la prospettiva reciproca, in quanto è soprattutto con l'Islam mediterraneo (comprendente i paesi della Turchia, Medio Oriente e Nord Africa), con cui gli europei sono entrati e sono rimasti in contatto. Inoltre, non va dimenticato il fatto che l'Islam non è una realtà omogenea, in quanto esiste una pluralità di islam che hanno coscienza dell'unità profonda che lega l'umma di tutti i credenti, ma che al tempo stesso si sono sviluppati lungo la storia in forme e secondo caratteri diversi (p. 2). Cardini è dell'opinione che gli avvenimenti del VII ed VIII secolo, in cui i mussulmani conquistarono buona parte del Mediterraneo, o battaglie contro l'Impero Ottomano, siano in gran parte frutto di invenzioni: miti nati con specifici scopi in determinati momenti, che poi si sono insinuati nella nostra cultura. Tali miti, di natura prettamente "ostile", e che ancora oggi non riescono a venire rimossi, impediscono di conoscere in un'ottica più serena la realtà dei rapporti con l'Islam. A titolo meramente esemplificativo di quanto appena sostenuto, è possibile rilevare l'opinione che l'autore ha in merito alle crociate. Egli non le intende, a differenza del teorema di Samuel Huntington, come guerre di religione, ma come il volto militare di un confronto tra due civiltà che si sono sempre conosciute e che, almeno dall'XI secolo in poi, quando l'Occidente ha ripreso a crescere per potenza espansiva, demografica, commerciale, hanno intrecciato un fortissimo scambio culturale. L'Islam, infatti, ha avuto conoscenza dell'Occidente non tanto per le crociate ma perché i suoi porti erano sempre più frequentati dagli occidentali. Questo ha avuto successivamente un volto militare, che gli occidentali hanno collegato a fenomeni di lunga portata come le lotte di Carlo Magno in Spagna. A questo punto, e non prima, nasce per l'autore un movimento che molto a posteriori sarà definito crociata. L'intreccio storico Islam-Europa ha comportato l'insorgere di preziosi incontri, senza i quali il cammino della civiltà europea avrebbe percorso probabilmente altre strade. Ma questa storia, e soprattutto il suo ricordo collettivo, è contrassegnato da minacce e da conquiste, con tutte le atrocità che si sono perpetrate da ambo le parti. Basta ricordare soltanto alcuni episodi significativi: Carlo Martello, le crociate, la reconquista, l'assedio di Vienna da parte dei turchi o il colonialismo europeo (Napoleone in Egitto, che è stato un trauma per il mondo islamico). Questi fatti, e in particolare la diffusione stratificata e dolorosa delle religioni, come pure le guerre di religione, costituiscono un'eredità molto pesante. E, come mostra Cardini, a tutto questo si aggiunge il fatto che la percezione reciproca è stata sempre per lo più unilaterale, e talvolta anche falsa e perciò pericolosa. Nonostante ciò, è necessario insistere sul fatto che in un'Europa dove "aumentano di giorno in giorno i cittadini e i residenti che seguono la legge del Profeta" (p. 315), risulta auspicabile e necessario, da parte di tutti, evitare l'insorgere di possibili malintesi nel rapporto Islam-Europa, che sono essenzialmente due:
Merito del presente libro è quello di tentare di esplicitare il più possibile il preconcetto ostile con cui sono quasi sempre stati pensati i rapporti e gli scambi tra Europa e islam, al fine di abbattere i pregiudizi e riportare il mito alla storia. |
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